Cuadernos de Filología Italiana Cuadernos de Filología Italiana (ISSN 1133-9527, ISSNe 1988-2394) es una revista científica con periodicidad anual, fundada en 1994 por el Departamento de Filología Italiana de la Universidad Complutense de Madrid. Publica trabajo de investigación originales y rigurosos en el ámbito de la Filología Italiana, en español, italiano, inglés o en cualquier otra lengua de amplia difusión internacional.
- Segnali discorsivi in italiano. Funzioni e posizionipor Iolanda Alfano el noviembre 13, 2023 a las 12:00 am
In questo contributo si esaminano le posizioni occupate dai segnali discorsivi rispetto alle funzioni che svolgono, prendendo in esame un corpus di testi orali e un corpus di testi scritti prodotti nell’ambito dei beni culturali. Le unità considerate per esaminare la posizione sono state determinate seguendo criteri intonativi e criteri sintattici. La distribuzione delle posizioni è stata poi analizzata rispetto alle funzioni, con lo scopo di determinare eventuali correlazioni o preferenze. Dai risultati emerge un quadro complesso, nel quale si confermano alcune preferenze tra funzioni e posizioni già indicate in letteratura, ma soprattutto si evince che la presunta generale preferenza per le periferie non è, nel corpus considerato, affatto confermata. Confrontando i nostri dati con studi precedenti su altri tipi di parlato, possiamo concludere che il carattere di monologicità vs. dialogicità è un parametro determinante nella configurazione del rapporto tra funzioni e posizioni dei segnali discorsivi. Per quanto riguarda le cooccorrenze di più segnali, i nostri dati indicano che le combinazioni di segnali che svolgono funzioni diverse (cumuli) si collocano prevalentemente in posizione iniziale e in posizione indipendente più frequentemente rispetto a quelle che svolgono la stessa funzione che si ripete (catene), che invece tendono a collocarsi in posizione intraclausale.
- La Veniexiana: struttura drammatica e momenti liricipor Paula Gregores Pereira el noviembre 13, 2023 a las 12:00 am
La Veniexiana, un’opera teatrale di autore ignoto appartenente alla prima metà del XVI secolo, spicca nel panorama teatrale italiano, e specialmente veneziano, per la sua prospettiva volutamente realistica e per la minuziosa attenzione ai dettagli. Già dalla prima lettura della commedia si percepisce un’ampiezza temporale che, da una parte, permette di affermare che il dramma non aderisce, almeno da questo punto di vista, alle cosiddette regole aristoteliche e, dall’altra, motiva la necessità di una divisione strutturale propria. Nel presente contributo si pretende, studiando il rapporto fra il contenuto della commedia e la sua distribuzione, di cercare di fare un passo in avanti nel processo di scioglimento delle ambiguità che circondano la disposizione della commedia allo scopo di precisarne la struttura. In particolare, si rivolgerà l’attenzione alla sua struttura drammatica e alle funzioni delle liriche che accompagnano la commedia nell’unico manoscritto che la tramanda.
- Gualdo, Riccardo. Dialoghi tra parole e immagini. Il testo verbale e non verbale nella communicazione specialistica, Roma, Carocci editore, 2022, 135 pp.por Eladio Duque el noviembre 13, 2023 a las 12:00 am
- Zangrandi, Silvia T. / Bombara, Daniela / Patat, Ellen (a c. di), Scienza e follia: stravaganza ed eccezione, Bologna, Pàtron Editore, 2022, 405 pp.por Sonia Sánchez Fariña el noviembre 13, 2023 a las 12:00 am
- Città, periferia e provincia nella narrativa romana di Alberto Moraviapor Maria Chiara Tarsi el noviembre 13, 2023 a las 12:00 am
L’articolo si concentra sulla fase romana della narrativa di Alberto Moravia (La romana, La ciociara, i Racconti romani e i Nuovi racconti romani), esaminando il ruolo e il significato che in essa assume la dialettica città-periferia e città-provincia, specchio di quella più generale fra centro e periferia. La connotazione geografica di questa narrativa, che esplicitamente ne mette al centro fin dai titoli la romanità, rischia di relegarla a un’ottica locale e ristretta, offuscando così la presenza di temi e questioni centrali anche nel resto della produzione moraviana. Tale dialettica si intreccia, inoltre, con il «mito proletario», da cui per sua stessa ammissione lo scrittore fu suggestionato nel primo dopoguerra, ma che non gli impedì di rivolgere uno sguardo disincantato anche sui personaggi popolari e sul loro «mondo morale».